Il presente studio si propone di descrivere l’implementazione di un modello lineare di risposta del plasma a campi elettromagnetici originati dalle bobine del sistema di controllo attivo di RFX-mod. Nel 2004 l'esperimento è stato equipaggiato di 192 bobine a "sella'' (\emph{saddle coils}) distribuite lungo tutta la superficie toroidale in grado di produrre, attraversando la scocca conduttrice "sottile'', componenti di campo radiale fino all'interno della camera. Nell’ultimo decennio, diversi esperimenti e studi teorici hanno indicano che le instabilità MHD di parete resistiva possono essere controllate per mezzo del \emph{feedback} attivo. Utilizzando il modello fisico sviluppato da A. Bondeson, R. Paccagnella e D. Gregoratto si vogliono interpretare i campi rilevati in base alla dipendenza spaziale degli attuatori e dei sensori, e alla dipendenza temporale, causata dalla presenza della scocca conduttrice attraverso la quale penetra il campo. Il software che lo implementa, realizzato attraverso un paradigma orientato agli oggetti, presenta delle caratteristiche che ne permettono un uso facilitato e condiviso e che ne consentono l’integrazione con altri strumenti di analisi

Studio del controllo magneto idrodinamico in RFX-MOD attraverso strutture orientate agli oggetti

Rigoni Garola, Andrea
2011/2012

Abstract

Il presente studio si propone di descrivere l’implementazione di un modello lineare di risposta del plasma a campi elettromagnetici originati dalle bobine del sistema di controllo attivo di RFX-mod. Nel 2004 l'esperimento è stato equipaggiato di 192 bobine a "sella'' (\emph{saddle coils}) distribuite lungo tutta la superficie toroidale in grado di produrre, attraversando la scocca conduttrice "sottile'', componenti di campo radiale fino all'interno della camera. Nell’ultimo decennio, diversi esperimenti e studi teorici hanno indicano che le instabilità MHD di parete resistiva possono essere controllate per mezzo del \emph{feedback} attivo. Utilizzando il modello fisico sviluppato da A. Bondeson, R. Paccagnella e D. Gregoratto si vogliono interpretare i campi rilevati in base alla dipendenza spaziale degli attuatori e dei sensori, e alla dipendenza temporale, causata dalla presenza della scocca conduttrice attraverso la quale penetra il campo. Il software che lo implementa, realizzato attraverso un paradigma orientato agli oggetti, presenta delle caratteristiche che ne permettono un uso facilitato e condiviso e che ne consentono l’integrazione con altri strumenti di analisi
2011-03-15
79
RFX, Plasmi, fusione termonucleare controllata, controllo object-oriented, GObject, Dbus, cloud computing
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/13893