Problema: La maggior parte delle infezioni nosocomiali sono dovute all'inadeguato uso di tecniche asettiche da parte del personale sanitario. Le terapie intensive degli ospedali sono i reparti più a rischio di contrarre tali infezioni, a causa della situazione clinica precaria dei loro pazienti. La Terapia Intensiva Neonatale è un settore che ospita neonati soprattutto pretermine. Questi sono soggetti particolari, poiché presentano una fisiologica immunodeficienza collegata principalmente alla prematurità, fattore che li rende particolarmente a rischio di infezioni, che in tali pazienti si presentano tragiche e a volte rapidamente mortali. La prevenzione delle Infezioni in TIN è una sfida possibile? Questo il quesito che ci si pone ormai da molto tempo. Il perno di questa tesi è dunque quello di evidenziale la centralità del ruolo infermieristico nel controllo dei microrganismi e nella protezione dei pazienti contro le infezioni legate alle linee infusionali centrali, in ospiti indubbiamente particolari e instabili, i neonati pretermine, stabilendo le migliori pratiche e procedure sulla base di linee guida e ricerche sul campo. Le infezioni più frequenti sono quelle correlate alle linee infusionali. Quando nei neonati si gestiscono questi presidi, è necessario attuare tecniche e comportamenti che riducano al minimo il rischio infettivo, poiché anche il più piccolo errore potrebbe essere fatale per queste piccole creature. Materiali e metodi: E’ stata eseguita una revisione della letteratura attraverso una ricerca in varie banche dati, utilizzando parole chiavi libere, formulate a partire dai quesiti posti inizialmente. Sono state consultate le seguenti banche dati: Sistema Nazionale delle linee guida, CMA infobase, National Guideline Clearinghouse, National Institute for Health Care, NHRMC National Health and Medical Research Council, PubMed, Cochrane Library. È stata effettuata inoltre una ricerca sul campo attuando uno studio su alcune delle neonatologie italiane (il Burlo Garofalo di Trieste, il Meyer di Firenze, e in particolare il Ca’ Foncello di Treviso, dove ho svolto il mio tirocinio), che hanno tentato di stabilire metodologie e pratiche sulle linee infusive centrali con il fine di ridurre gli innumerevoli rischi da parte dei neonati di essere soggetti alle infezioni nosocomiali. 2 Risultati della ricerca: In seguito alla scelta del materiale, secondo alcuni criteri di selezione, sono state scelte 3 linee guida, 7 articoli e 1 Normativa. Dalla letteratura sono emerse le migliori procedure riguardanti i quesiti posti. Queste, sono state riscontrate in alcune delle più importanti Patologie Neonatali Italiane, e sono state in fine confrontate con la pratica dell’ULSS 9, delineando punti di forza e di debolezza, in parallelo alle linee guida del CDC del 2011. Discussione: La maggior parte della letteratura analizzata si basa sulle linee guida del CDC del 2011. Sono state identificate le raccomandazioni ed è stato stabilito un nuovo protocollo di Unità Operativa che elimini l’unico punto di debolezza riscontrato con la revisione della letteratura e il confronto con le buone pratiche utilizzate in altri contesti.

La prevenzione delle infezioni delle linee infusionali in terapia intensiva neonatale

Busato, Anna
2015/2016

Abstract

Problema: La maggior parte delle infezioni nosocomiali sono dovute all'inadeguato uso di tecniche asettiche da parte del personale sanitario. Le terapie intensive degli ospedali sono i reparti più a rischio di contrarre tali infezioni, a causa della situazione clinica precaria dei loro pazienti. La Terapia Intensiva Neonatale è un settore che ospita neonati soprattutto pretermine. Questi sono soggetti particolari, poiché presentano una fisiologica immunodeficienza collegata principalmente alla prematurità, fattore che li rende particolarmente a rischio di infezioni, che in tali pazienti si presentano tragiche e a volte rapidamente mortali. La prevenzione delle Infezioni in TIN è una sfida possibile? Questo il quesito che ci si pone ormai da molto tempo. Il perno di questa tesi è dunque quello di evidenziale la centralità del ruolo infermieristico nel controllo dei microrganismi e nella protezione dei pazienti contro le infezioni legate alle linee infusionali centrali, in ospiti indubbiamente particolari e instabili, i neonati pretermine, stabilendo le migliori pratiche e procedure sulla base di linee guida e ricerche sul campo. Le infezioni più frequenti sono quelle correlate alle linee infusionali. Quando nei neonati si gestiscono questi presidi, è necessario attuare tecniche e comportamenti che riducano al minimo il rischio infettivo, poiché anche il più piccolo errore potrebbe essere fatale per queste piccole creature. Materiali e metodi: E’ stata eseguita una revisione della letteratura attraverso una ricerca in varie banche dati, utilizzando parole chiavi libere, formulate a partire dai quesiti posti inizialmente. Sono state consultate le seguenti banche dati: Sistema Nazionale delle linee guida, CMA infobase, National Guideline Clearinghouse, National Institute for Health Care, NHRMC National Health and Medical Research Council, PubMed, Cochrane Library. È stata effettuata inoltre una ricerca sul campo attuando uno studio su alcune delle neonatologie italiane (il Burlo Garofalo di Trieste, il Meyer di Firenze, e in particolare il Ca’ Foncello di Treviso, dove ho svolto il mio tirocinio), che hanno tentato di stabilire metodologie e pratiche sulle linee infusive centrali con il fine di ridurre gli innumerevoli rischi da parte dei neonati di essere soggetti alle infezioni nosocomiali. 2 Risultati della ricerca: In seguito alla scelta del materiale, secondo alcuni criteri di selezione, sono state scelte 3 linee guida, 7 articoli e 1 Normativa. Dalla letteratura sono emerse le migliori procedure riguardanti i quesiti posti. Queste, sono state riscontrate in alcune delle più importanti Patologie Neonatali Italiane, e sono state in fine confrontate con la pratica dell’ULSS 9, delineando punti di forza e di debolezza, in parallelo alle linee guida del CDC del 2011. Discussione: La maggior parte della letteratura analizzata si basa sulle linee guida del CDC del 2011. Sono state identificate le raccomandazioni ed è stato stabilito un nuovo protocollo di Unità Operativa che elimini l’unico punto di debolezza riscontrato con la revisione della letteratura e il confronto con le buone pratiche utilizzate in altri contesti.
2015-11
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