OBIETTIVO Lo scopo dello studio è osservare se esiste una correlazione tra alcuni parametri della binocularità e le abilità di lettura. METODO È stata selezionata una popolazione di 18 soggetti di età compresa tra gli 11 e i 14 anni e ad ognuno è stata valutata l’abilità di lettura attraverso un test di saccadi oculari: il King-Devick Saccadic test Lo studio ha seguito il seguente protocollo: • Questionario anamnestico, composto da 15 domande, estrapolate dal questionario d’indagine dei sintomi dell’insufficienza di convergenza. • Schiascopia statica per chiarire la condizione refrattiva di ciascun ragazzo. • Acuità visiva. • Percezione dei colori, attraverso le tavole di Ishihara. • Stereopsi, attraverso il Randot Stereo test (cerchi di Wirth). • Forie orizzaontali da lontano e da vicino tramite il cover test alternato. • Eventuali tropie attraverso il cover uncover. • Tempo di saccadi attraverso il King-Devick Saccadic test. RISULTATI I parametri binoculari considerati, ovvero stereopsi e forie orizzontali prossimali, non hanno influenzato le abilità di lettura. Nella valutazione della correlazione tra stereopsi e tempi di lettura si è mostrata una certa correlazione che tuttavia a livello statistico non è risultata significativa. Anche la valutazione di stereopsi e foria prossimale ha dato una certa correlazione: sia i soggetti con foria a norma sia quelli con foria fuori norma all’abbassarsi della stereoacuità hanno mostrato un aumento del tempo di lettura. Tuttavia, statisticamente parlando, anche in questo caso, tale correlazione non è risultata essere significativa. In entrambi i casi, una maggiore numerosità campionaria avrebbe potuto dare dei risultati diversi. Anche nella valutazione di una possibile correlazione tra forie e abilità di lettura, attraverso il test parametrico T student, non è stata rilevata alcuna differenza significativa tra le due medie studiate (media del tempo di lettura in soggetti con foria a norma e media del tempo in soggetti con foria fuori norma). Si è osservato, inoltre, se i difetti refrattivi dei soggetti potessero interferire con le performances di lettura. Si sono valutati sia i soggetti miopi che quelli ipermetropi latenti, anche questa volta attraverso il test T di student. Anche qui la differenza fra le medie dei tempi di lettura considerati non sono state significative; pertanto si evince che nessuno dei due difetti refrattivi influenzi l’attività di lettura. Si è valutata, inoltre, una possibile correlazione tra sintomatologia, rilevata attraverso un questionario anamnestico e il tempo di esecuzione del King-Devick test. Anche in questo caso la sintomatologia non ha influenzato le abilità di lettura. Come nelle altre valutazioni la scarsa numerosità campionaria ha costituito, senz’altro, un limite nei risultati ottenuti. CONCLUSIONI In conclusione si può affermare che lo studio non ha portato ad alcun risultato significativo, tuttavia, alcuni dati, presi singolarmente, possono costituire un indizio se associati e correlati ad altri parametri della visione binoculare. Risulterebbe interessante approfondire lo studio con un campione maggiore di soggetti, che potrebbe portare a risultati differenti

La valutazione dei parametri della visione binoculare e la loro influenza sulla velocità di lettura.

Bosco, Martina
2017/2018

Abstract

OBIETTIVO Lo scopo dello studio è osservare se esiste una correlazione tra alcuni parametri della binocularità e le abilità di lettura. METODO È stata selezionata una popolazione di 18 soggetti di età compresa tra gli 11 e i 14 anni e ad ognuno è stata valutata l’abilità di lettura attraverso un test di saccadi oculari: il King-Devick Saccadic test Lo studio ha seguito il seguente protocollo: • Questionario anamnestico, composto da 15 domande, estrapolate dal questionario d’indagine dei sintomi dell’insufficienza di convergenza. • Schiascopia statica per chiarire la condizione refrattiva di ciascun ragazzo. • Acuità visiva. • Percezione dei colori, attraverso le tavole di Ishihara. • Stereopsi, attraverso il Randot Stereo test (cerchi di Wirth). • Forie orizzaontali da lontano e da vicino tramite il cover test alternato. • Eventuali tropie attraverso il cover uncover. • Tempo di saccadi attraverso il King-Devick Saccadic test. RISULTATI I parametri binoculari considerati, ovvero stereopsi e forie orizzontali prossimali, non hanno influenzato le abilità di lettura. Nella valutazione della correlazione tra stereopsi e tempi di lettura si è mostrata una certa correlazione che tuttavia a livello statistico non è risultata significativa. Anche la valutazione di stereopsi e foria prossimale ha dato una certa correlazione: sia i soggetti con foria a norma sia quelli con foria fuori norma all’abbassarsi della stereoacuità hanno mostrato un aumento del tempo di lettura. Tuttavia, statisticamente parlando, anche in questo caso, tale correlazione non è risultata essere significativa. In entrambi i casi, una maggiore numerosità campionaria avrebbe potuto dare dei risultati diversi. Anche nella valutazione di una possibile correlazione tra forie e abilità di lettura, attraverso il test parametrico T student, non è stata rilevata alcuna differenza significativa tra le due medie studiate (media del tempo di lettura in soggetti con foria a norma e media del tempo in soggetti con foria fuori norma). Si è osservato, inoltre, se i difetti refrattivi dei soggetti potessero interferire con le performances di lettura. Si sono valutati sia i soggetti miopi che quelli ipermetropi latenti, anche questa volta attraverso il test T di student. Anche qui la differenza fra le medie dei tempi di lettura considerati non sono state significative; pertanto si evince che nessuno dei due difetti refrattivi influenzi l’attività di lettura. Si è valutata, inoltre, una possibile correlazione tra sintomatologia, rilevata attraverso un questionario anamnestico e il tempo di esecuzione del King-Devick test. Anche in questo caso la sintomatologia non ha influenzato le abilità di lettura. Come nelle altre valutazioni la scarsa numerosità campionaria ha costituito, senz’altro, un limite nei risultati ottenuti. CONCLUSIONI In conclusione si può affermare che lo studio non ha portato ad alcun risultato significativo, tuttavia, alcuni dati, presi singolarmente, possono costituire un indizio se associati e correlati ad altri parametri della visione binoculare. Risulterebbe interessante approfondire lo studio con un campione maggiore di soggetti, che potrebbe portare a risultati differenti
2017-06
60
stereopsi, forie orizzontali, miopia, ipermeropia latente, lettura, King-Devick Saccadic test
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/27593