La recente pandemia di Coronavirus disease 19 (COVID-19) ha avuto un impatto enorme sulla salute umana e, fin dai primi mesi, positività al severe acute respiratory syndrome-related coronavirus 2 (SARS-CoV-2) sono state individuate anche tra gli animali. Come riportato in diversi paesi, numerose specie animali sono risultate suscettibili all’infezione, sia naturale che sperimentale e, tra queste, spiccano in modo particolare furetti e visoni. I furetti, già impiegati come modello animale nello studio di numerose patologie respiratorie dell’uomo, appaiono estremamente suscettibili all’infezione sperimentale da parte di SARS-CoV-2, mentre numerosi allevamenti di visoni sono stati duramente colpiti dall’infezione trasmessa dagli addetti ai lavori, con alcuni casi di successiva trasmissione del virus dagli animali all’uomo. Questi riscontri hanno costretto vari paesi a procedere con l’abbattimento degli animali negli allevamenti presenti sul territorio. In letteratura sono tuttavia disponibili informazioni ancora preliminari riguardo alla suscettibilità degli animali domestici a SARS-CoV-2 in ambiente naturale; le indagini svolte sulla specie furetto contano attualmente numeri irrisori e nessuno studio è stato ancora condotto per valutare la circolazione del virus in questa specie, in Italia. Durante il presente progetto di tesi, è stata ricercata la presenza di anticorpi contro SARS-CoV-2 in campioni di siero prelevati da furetti portati a visita presso ambulatori specialistici. I campioni sono stati testati con metodica ELISA e di sieroneutralizzazione, per conferma diagnostica e i risultati sono stati interpretati alla luce dei dati anamnestici relativi alla possibile esposizione a COVID-19 del nucleo familiare di provenienza dell’animale, raccolti attraverso un apposito questionario. Tutti i campioni sono risultati negativi, un dato in contrasto con l’ipotesi iniziale, avanzata in seguito agli studi sperimentali, che il furetto sia un animale estremamente suscettibile a SARS-CoV-2. Questo studio preliminare rappresenta la prima indagine sierologica sulla circolazione di SARS-CoV-2 in furetti italiani, sarà perciò interessante mettere in atto un campionamento strutturato, che possa contare su ampi numeri di animali e fornire risultati più solidi. In questo modo, sarà possibile acquisire dati che permettano di comprendere in modo approfondito l’interazione tra il virus, l’uomo e gli animali da compagnia, per controllare o ridurre il rischio che questa patologia rappresenta per una delle specie apparentemente più suscettibili tra i nostri “pets”.

Impatto di COVID-19 sulla relazione uomo-animale: indagine sierologica per la ricerca di anticorpi contro SARS-CoV-2 in furetti italiani

Zorzato, Nicola
2021/2022

Abstract

La recente pandemia di Coronavirus disease 19 (COVID-19) ha avuto un impatto enorme sulla salute umana e, fin dai primi mesi, positività al severe acute respiratory syndrome-related coronavirus 2 (SARS-CoV-2) sono state individuate anche tra gli animali. Come riportato in diversi paesi, numerose specie animali sono risultate suscettibili all’infezione, sia naturale che sperimentale e, tra queste, spiccano in modo particolare furetti e visoni. I furetti, già impiegati come modello animale nello studio di numerose patologie respiratorie dell’uomo, appaiono estremamente suscettibili all’infezione sperimentale da parte di SARS-CoV-2, mentre numerosi allevamenti di visoni sono stati duramente colpiti dall’infezione trasmessa dagli addetti ai lavori, con alcuni casi di successiva trasmissione del virus dagli animali all’uomo. Questi riscontri hanno costretto vari paesi a procedere con l’abbattimento degli animali negli allevamenti presenti sul territorio. In letteratura sono tuttavia disponibili informazioni ancora preliminari riguardo alla suscettibilità degli animali domestici a SARS-CoV-2 in ambiente naturale; le indagini svolte sulla specie furetto contano attualmente numeri irrisori e nessuno studio è stato ancora condotto per valutare la circolazione del virus in questa specie, in Italia. Durante il presente progetto di tesi, è stata ricercata la presenza di anticorpi contro SARS-CoV-2 in campioni di siero prelevati da furetti portati a visita presso ambulatori specialistici. I campioni sono stati testati con metodica ELISA e di sieroneutralizzazione, per conferma diagnostica e i risultati sono stati interpretati alla luce dei dati anamnestici relativi alla possibile esposizione a COVID-19 del nucleo familiare di provenienza dell’animale, raccolti attraverso un apposito questionario. Tutti i campioni sono risultati negativi, un dato in contrasto con l’ipotesi iniziale, avanzata in seguito agli studi sperimentali, che il furetto sia un animale estremamente suscettibile a SARS-CoV-2. Questo studio preliminare rappresenta la prima indagine sierologica sulla circolazione di SARS-CoV-2 in furetti italiani, sarà perciò interessante mettere in atto un campionamento strutturato, che possa contare su ampi numeri di animali e fornire risultati più solidi. In questo modo, sarà possibile acquisire dati che permettano di comprendere in modo approfondito l’interazione tra il virus, l’uomo e gli animali da compagnia, per controllare o ridurre il rischio che questa patologia rappresenta per una delle specie apparentemente più suscettibili tra i nostri “pets”.
2021-07-22
81
Sars-Cov-2
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/28732